
Differenza tra trafila in bronzo e produzione industriale
A volte il concetto di trafilatura al bronzo passa un pò inosservato. Quando succede che davanti allo scaffale della pasta si legge questa specifica si pensa ad un aspetto folcloristico o una tecnica tradizionale da utilizzare in nome dei vecchi tempi andati. Niente di più sbagliato!

Il suo utilizzo è determinante per ottenere paste di livello superiore. E ora ti spiegherò perché la utilizziamo.
La trafilatura è quel procedimento che permette di ottenere, a partire dall'impasto iniziale, il taglio e la pezzatura finale voluta.
La trafilatura al bronzo, usata per produrre pasta artigianale, si differenzia dalla trafilatura al teflon, tecnica adottata industrialmente, per la maggior rugosità della superficie della pasta. Quando gli spaghetti, tanto per fare un esempio, escono dai tubicini di teflon, la loro superficie è perfettamente liscia. Quando poi li scoli e gli butti il condimento, noterai che alla fine del pasto il buon sugo che avevi preparato se ne resta quasi tutto nel piatto e se lo vuoi mangiare devi raccoglierlo con un pezzo di pane. Ti sarai così gustato un bel piatto di pasta scivolosa, viscida, bianca e, è bene ricordare, assai più povera di principi nutritivi, in particolare di vitamine e minerali (questo perché la lavorazione industriale prevede l'uso di alte temperature).
Perché la produzione di pasta industriale è differente?
L'industria utilizza il teflon e le alte temperature per produrre pasta a velocità supersonica, abbattendo costi e guadagnando di più. Per fare questo però servono semole di bassa qualità che non potrebbero mai resistere alla trafilatura al bronzo, mentre escono incolumi dalle perfettamente levigate superfici in teflon.
Per la nostra produzione artigianale dei prodotti del Pastaio di Nuoro, ho scelto di utilizzare semole di altissima qualità (provenienti da agricoltura biologica), a grana grossa, capaci di resistere al passaggio nel bronzo. La pasta che ne esce ha un tatto rugoso, piacevole, un aspetto opaco e una fragranza appetitosa. Tiene bene la cottura e permette al condimento di aderire in modo armonioso alla sua superficie. Inoltre, per via della lavorazione a temperature molto inferiori, mantiene intatte le sue proprietà nutritive.
La cucina italiana, quella vera, la cucina più gustosa e salubre del mondo, utilizza paste trafilate al bronzo, non certo al teflon. Solo noi italiani sappiamo apprezzare con profondo piacere quella fusione unica tra sapore di farina di grano, di pomodoro al basilico (giusto per fare un esempio classico). E la differenza tra pasta al teflon, viscida e bianca, e pasta trafilata al bronzo, grezza, ricca e saporita, la sappiamo distinguere bene.
In particolare questa lavorazione si adatta alla tipica pasta sarda, come il malloreddu e la fregola che produciamo.
Ora, davvero non posso immaginare di penetrare un malloreddu con la forchetta cercando di non farlo guizzare via come un pesce spruzzando gocce di sugo in ogni direzione. Non posso sopportare l'idea di un bel piatto di fregole appiccicose che si attaccano fra loro invece che col condimento.
E se gli aspetti di cottura e mangiabilità sono per te trascurabili, considera i valori nutrizionali. Abbiamo già accennato al superiore contenuto in minerali e vitamine, ora parliamo di cottura. La pasta trafilata al bronzo, per via della qualità superiore adatta al tipo di lavorazione meccanica, consente un'eccellente tenuta alla cottura, quindi l'ottenimento di una pasta al dente che apporta un indice glicemico inferiore, rispetto a una pasta che ha difficoltà a tenere la cottura.
Non aggiungo altro e ti invito a goderti un buon, vero piatto di pasta tipica sarda trafilata al bronzo, gustosa, grezza nutriente.
Buon appetito, per davvero!
Conosci già la nostra produzione di pasta tipica sarda trafilata al bronzo? scopri di più.
Credit Fattorebio


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